Bilancio civilistico e controllo di gestione nelle PMI: ambiti, finalità e limiti operativi

Bilancio civilistico e controllo di gestione nelle PMI: ambiti, finalità e limiti operativi

Nelle piccole e medie imprese il bilancio civilistico rappresenta un documento essenziale sotto il profilo civilistico e contabile. Tuttavia, ai fini della gestione aziendale, esso non è sufficiente a supportare in modo efficace il processo decisionale dell’imprenditore.

Il bilancio civilistico: funzione e perimetro informativo

Il bilancio civilistico ha la finalità di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell’impresa, nel rispetto delle disposizioni del Codice Civile e dei principi contabili applicabili.

Si tratta di uno strumento indispensabile per gli obblighi di legge, per la tutela dei terzi e per la comunicazione economico-finanziaria esterna, ma non nasce con l’obiettivo di supportare la gestione operativa dell’impresa.

I limiti del bilancio civilistico nella gestione aziendale delle PMI

L’utilizzo del bilancio civilistico come principale strumento di governo dell’azienda presenta alcuni limiti strutturali, particolarmente rilevanti nelle PMI:

  • Elevato livello di aggregazione: le informazioni non consentono un’analisi puntuale della redditività per prodotto, servizio, cliente o commessa.
  • Scarsa tempestività informativa: il bilancio viene redatto con periodicità annuale e non è idoneo a supportare decisioni a breve termine.
  • Limitata leggibilità finanziaria: la distinzione tra risultato economico e dinamiche di liquidità non è immediatamente evidente.

Controllo di gestione nelle PMI: definizione e obiettivi

Il controllo di gestione è l’insieme dei processi e degli strumenti che consentono di monitorare in modo sistematico l’andamento economico e finanziario dell’impresa, confrontando i risultati con obiettivi, previsioni e parametri di riferimento.

Nelle PMI, il controllo di gestione assume una funzione prevalentemente direzionale: supporta l’imprenditore nelle decisioni operative e strategiche, riducendo il ricorso a valutazioni esclusivamente intuitive.

Strumenti essenziali di controllo di gestione per la gestione aziendale

Anche in una logica di semplificazione, un sistema di controllo di gestione dovrebbe prevedere almeno i seguenti elementi:

  1. Conto economico gestionale periodico, riclassificato per evidenziare margini e aree di risultato.
  2. Analisi della redditività per prodotto o servizio e, ove rilevante, per cliente o commessa.
  3. Monitoraggio della situazione finanziaria, con particolare attenzione al capitale circolante.

Bilancio e controllo di gestione: strumenti complementari

Il bilancio civilistico e il controllo di gestione non devono essere considerati strumenti alternativi, bensì complementari. Il primo assolve a funzioni di rappresentazione e conformità normativa, il secondo consente di governare l’impresa nel continuo.

In assenza di un controllo periodico di margini, flussi finanziari e scostamenti, la gestione aziendale risulta esposta a rischi non immediatamente percepibili attraverso il solo bilancio civilistico.

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Nel prossimo contributo verrà analizzato il margine di contribuzione quale indicatore chiave nel controllo di gestione delle PMI e nel supporto alle decisioni imprenditoriali.

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